domenica 16 ottobre 2011

TRAIL DELL'ALPINO DI LATTA

1^ USCITA PROGRAMMA INVERNALE
"TRAIL DEL SODATO DI LATTA"

Sono le nove, rintocca la torre campanaria di Campo. Una domenica di meta' ottobre che inizia un pò così, tra sguardi e corpi infreddoliti. Il sole è già alto ma il termometro non scorda la sua vocazione ad abbassare prontamente la scala graduata. Eh sì, l'autunno è arrivato e noi, proprio nulla possiamo fare per riavere indietro il tepore di una estate che è partita, ma tornerà.
Siamo in sette a questa prima uscita del programma invernale. Pochi guardando al numero, tanti ripensando alle forti emozioni ricordate a posteriori. Prima di muvere i primi passi io alzo l'indice e punto la nostra meta. Sguardi attoniti iniziano a dubitare ... Eppur si parte. La breve fila procede compatta in un mini trail tra gli angusti sentieri della val Calcino. Superiamo il ponte medievale, le gradinate dello stadio e risaliamo la gradinata che conduce ad Uson. Una signora ci saluta di buon sorriso e noi adiamo via tranquilli. I sei alle mie spalle paiono aver scordato l'immagine imperiosa della cima dekl monte Madal, nostra meta ormai decisa. Presto giunge la parte piu' impegnativa del giro. Siamo alle prese con i primi metri della salita che conduce alle "morene" e ci farà trovare sul cammino, uno degli innumerevoli casali che saranno caratterizzanti l'itinerario. Mirta è particolarmente loquace, parla e parla che non si rende conto d'affrontare quell'ascesa davvero ripida con un piglio convinto, tanto quanto con passo leggero. Mi è d'aiuto la cara Mirta. Avevo tracciato mentalmente il percorso e sapevo che inserire una parte così dura già all'inizio, avrebbe potuto fiaccare animo e spirito di piu' d'un camminatore.
Eppure tutto è andato bene ed è anzi emersa la parte positiva del punto in discussione, infatti di lì in poi , pur in continua ascesa, il calar della pendenza è parso piu' semplice di quanto l'altimetria non dicesse. Vedevo i volti e capivo che tutto era regolarmente partito. Una nuova stagione stava iniziando , con una prima uscita tutt'altro che facile. Giornata dedicata prettamente alla tecnica parallela, con i due "nuovi", Michela "detta Daniela" quant'anche "temeraria" e Ivano "l'ammazza scarponi", pronti ad assecondare i miei sguardi verso i loro movimenti ed a correggersi quasi sempre senza che si rendesse necessario proferir parola. Che bella sensazione. Man mano la boscaglia andava diradandosi, aprendo brevi visuali tra i rami, di paesaggi dipindi in mezzo al sereno. Siamo al quinto tornante, a quota 570 , già trecento metri sopra al livello altimetrico di partenza. A pochi passi il primo scorcio ampiamente si apre di fronte a noi. A vista, la val di Prada centralmente, col "Castel" dominante, sullo sfondo. Appena alla sinistra "le Olte". Nevio spiega la differenza tra le "italiane" e le "todesche". Siamo osservatori liberi e privilegiati di un pezzo di storia moderna del luogo, preambolo alla figura imponente che stiamo andando ad incontrare.
Si riparte e subito arriviamo al capitello dedicato a San Giuseppe, a quota 653. L'impressione è che sia costruito "fuori piombo", eppur subito siamo corretti dal geometra del gruppo. Ivano riesce con parole semplici a far rientrar la nostra critica al costruttore. La ripresa del cammino è quindi imperniati sulla discussione nel merito di metodi arcaici di livellatura delle costruzioni, tanto da passare dalle citazioni di fili, ad altre "di sputi"...un giorno vi spiegheremo.
Passano nemmeno dieci minuti, con Doriana che chiude la fila, silente ma non troppo, isolata ma nemmeno tanto, di certo sempre molto elegante nel movimento e nello stile, non solo del passo.
Avremmo voluto con noi l'amico Gian. Già, perchè ora stiamo curisoando nel suo podere, dopo avere oltrepassato senza remore il cartello "plurilingua" di P.P.
Immortalo le donne sullo sfondo, mentre nel cortile del signor Buttol mi sento tanto a mio agio e spensierato, da non accorgermi che lassù, sulla destra, trenta metri più in alto, porta il saluto alla tesa il padron del monte, l'alpino di latta.
Descriverlo non ha molto senso, per gustarne il significato, il fascino e l'imponenza, bisognerebbe che il lettore fosse di fronte a lui. Opera recente di Giovanni Buttol è assemblato con residui bellici delle due guerre mondiali. E' un simbolo di un tempo apparentemente lontano...
Al suo fianco è posata, salda con gli artigli su una granata, una bestia rapace, forse un'aquila nelle intenzioni, ma dalle dimensioni piu' assimilabili al falco.
Noi ci fermiano, ci rifocilliamo e guardiamo l'immensità...Lo avevo predetto a Marco il giorno prima: < Quando saremo lì, ci si aprirà il mondo davanti>.
Il morale della truppa è alto e Michela conia la similitudine corporea tra Ivano e Nevio col termine "gemelli diversi".
Siamo sulla via della cima di Madal, sopra quota 700, punto piu' alto del giro e mezzeria che tradirà , dando la sensazione che le difficoltà finissero lì...C'è molta poesia tra i tronchi della pineta , in mezzo ai quali filtra la luce acciecante dei raggi del sole, nascosto oltre la china.
Siamo presto davanti ad una "casera" restaurata, sul cui muro frontale è ahilui appeso un "fu" cinghiale, o meglio , la testa del povero animale, le cui tracce sono state ben visibili per tutto il cammino.
Un chilometro di strada in piano ci consente di ammirare il profilo maestoso del Monfenera, ma anche di gettare lo sguardo verso il mare, coperto da colline in lontananza e dalla foschia stagnante sulla pianura , pur assolata.
Ora il dubbio assale i sei prodi al mio seguito. Laddove si conclude la strada non v'è sentiero...Prendo del tempo, lasciando riposare ulteriormente membra e spirito, mentre ascolto fingendo disinteresse alcuni brusii che mi fanno sorridere...Sono riuscito ad insinuare il dubbio di non saper la via del rientro, ma io so bene dove andremo a parare e prendo tempo.
Poi si parte. aggiriamo una pozza naturale ed iniziamo la discesa nella boscaglia. Il sentiero non è marcato perfettamente, ma il tratto interessante verrà dopo...
Inizio quindi a tenere il conto...Di cosa? Ma delle scivolate...di cosa sennò? Ci rido un pò su ma sul tratto in cui la sassaiola è ripida ed insidiosa, mi fermo a tendere una mano, a rassicurare sulla lunghezza della discesa difficoltosa. Molti sassi e molto ripida, questo il sunto! altre volte ci ero passato senza bastoni e tante vi ho posato a terra le poco nobili mie terga.
Sbuchiamo finalmente alla tenuta Zancaner, lì da dove riparte la carraia che riporta nelle valli di Alano. Siamo in sosta e dico: ....Otto cosa? Il numero delle cadute...fortunatamente senza danni, d'altra parte limitati dall'incedere in sicurezza. Il resto del giro è molto soft...scendiamo, scendiamo, scendiamo...
Sorrisi ancora, chiacchiere ed altri ruderi e casolari piu' o meno agibili ci si pongono innanzi. Sono tracce di vita di un periodo chem tra quei boschi, è stato residenziale sino agli anni '60. Dopo mezzo secolo l'uomo ritorna e tenta ripristini, ma con fare ed intenzioni piu' festaiole. Giusto un ricovero, un bivacco, per passare il sabato in famiglia...
Siamo un pò oltre i tempi stabiliti, arriveremo verso l'una, con un'oretta di ritardo...o forse no? Sicuramente no! Tre ore di cammino sono state, come previsto...il resto è stata sosta.
Alla fine abbiamo percorso circa quattordici chilometri, alzandoci di 400 metri in dislivello.
Vorrei concludere ringraziando i "Magnifici sei" che si sono avventurati in un inizio di stagione programmata, sulla carta non semplice.
I risultati della costanza di Nevio, Mirta, Marco, Doriana, si sono visti oggi. Non una fase di cedimento, non una forma di mancanza di fiato e passo. A loro aggiungiamo la grinta di Michela e la passione visibile di Ivano, aggregati agli esperti e subito in piena sintonia col gruppo.
Bella così, una giornata, in visita all'alpino di latta, condita da una compagnia senza pari...Unica!
ArGo

LE FOTO:



https://picasaweb.google.com/116210115910415801070/TrailDellAlpinoDiLatta#5664078289887997074

domenica 9 ottobre 2011

NORDIC WALKING DAY-29 ottobre-Valle di Schievenin(BL)

NORDIC WALKING DAY
29 ottobre dalle ore 15
Valle di Schievenin (BL)



















COME RAGGIUNGERCI:


Schievenin è il luogo dove troverete tutto e tutti/e!
Quero è il comune in cui è inserita la frazione Schievenin.


a)Se arriviate da Treviso , alla rotatoria di Fener girate a sinistra, direzione Alano di Piave.




b)Se arriviate da Belluno , alla rotatoria di Fener girate a destra, direzione Alano di Piave.



>Dopo circa 500 metri , trovate in fronte a voi l'Hotel tegorzo.
>Proseguite tenendo la destra, attraversando il ponte.
>Salirete lungo una strada che vi porta a Quero.
>In cima alla salita, c'è il cartello grande multilingue. subito passata la casa cantoniera ora sede protezione civile (ROSSA), prendete la prima a sinistra (ci
sono le indicazioni valle di Schievenin).

> Vi troverete dopo un chilometro , di fronte alla chiesetta di Sant'Antonio.
>Girate ancora a sinistra (seguendo altri cartelli, valle di Schievenin).
>Poi sempre dritti sulla strada principale.
>Siamo al vallon di Prada...Ampio prato in zona festeggiamenti!


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PROGRAMMA:
1° Nordic Incantato (Km9)
(Nordic Walking Sprint nella magica valle del Tegorzo)

Iscrizioni e ritiro pettorali dalle ore 14.00

PRE ISCRIZIONI CONSIGLIATE


dato il numero chiuso a 150 partenti:
all'indirizzo e-mail : alexandergeronazzo@virgilio.it
indicando: COGNOME/NOME/Data di Nascita ed INDIRIZZO

Info e-mail (vedi indirizzo prec.)
e telefoniche: 3405930051 (Alex) , 3470109908 (Moira)

Partenza ore 15.oo
Costo di Iscrizione :
Euro 10: comprensivi pacco gara, pasta party, assistenza, 2 ristori , pettorale, partecipazione al "Giocando Col Nordic" e Serata teatrale.

RICCHISSIMI PREMI:
(Prodotti Alimentari, Formaggi LATTEBUSCHE, Scarpe e Zaini INOV 8, Abbigliamento Tecnico SAUCONY (34 capi), Buoni Premio vari offerti dalle aziende collaboratrici):Primi 5 Uomini Sprint
Prime 5 Donne Sprint
Primi 3 Uomini Premio Tecnica
Prime 3 Donne Premio Tecnica
Primi 3 Gruppi Piu' Numerosi

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ROAD BOOK, DESCRIZIONE PERCORSO:



Il percorso di oltre dieci chilometri, si snoda attraverso quel canyon naturale
che e' la splendida valle di Schievenin.
Logistica e locazione della partenza saranno inserite nel teatro verde della
zona festeggiamenti, nei pressi del "vallon di Prada".
Affiancati dallo scorrere placido di quel rivolo quale ormai e' divenuto
il torrente Tegorzo, i camminatori seguiranno la via principale del paese.
I secoli passati ed i tempi moderni, sulla stessa traccia, hanno visto il
passaggio della furia distruttiva delle orde barbariche e delle truppe teutoniche,
guidate da condottieri epici quanto crudeli, come Attila il Re degli Unni ,
soprannominato "flagello di Dio" ed in tempi moderni dalla volpe del deserto,
l'allora tenente Rommel.
Dopo aver percorso circa un chilometro di strada pianeggiante ed aver fiancheggiato
la bella area pic nic con i tipici focolari in pietra e la gradinata irta che conduce
alla chiesa di Santo Stefano protomartire, il percorso inizia dolcemente la sua ascesa.
Siamo al Borgo di Schievenin, che alla sinistra del camminatore si staglia, arroccato
alla base del versante ovest della cavita' valligiana.
In alto, a meta' del bosco si nota la localita' Costa Piana, tipico rifugio alpestre
ancora oggi calcato ed utilizzato da allevatori locali.
La parte destra della valle inizia ad offrire le prime modeste pareti rocciose, preambolo della parte piu' aspra del luogo, rappresentata dall'ampia ed allungata palestra naturale di roccia, tra le piu' conosciute e complete in Italia.
Siamo attorno al secondo chilometro quando incontriamo il ponte in legno che,
attraversando il torrente, apre alla Via Crucis della grotta artificiale dedicata
alla Madonna di Lourdes.
La salita ora si fa piu' pendente ed il corso del torrente ben piu' tortuoso e scalinato.
Siamo immersi nel contesto roccioso della palestra e sulle pareti potremo notare
vie attrezzate e free climbers impegnati nel loro sforzo fisico, nella passionale sfida verticale alla montagna.
Al terzo chilometro troviamo il ristoro, nella prossimita' della gradinata che porta alla grotta di Santa Barbara, cavita' artificiale ricavata dalla detonazione di quintali di tritolo,nella quale la protettrice dei minatori ha trovato perenne alloggio sin da inizio '900.
Da questo punto inizia la salita piu' impegnativa ed allo stesso tempo la parte sterrata,boschiva e panoramica. Si inizia la strada carraia che porta sino a malga Sassuma'.Per i conoscitori della tecnica , questa parte di percorso ben si adatta all'utilizzo della parallela. In poco meno di un chilometro e mezzo, nel cui mezzo, la salita si fa davvero pendente, si arriva al primo nucleo di case, su di un tornante che svoltando a destra, in leggera discesa, segna il cambio di paesaggio.
Ci si e' lasciati alle spalle una foresta di faggi,carpini e castagni, con la strada, nell'ultimo tratto "coperto", intrisa delle foglie e dei ricci di castagno, tipici della stagione.
Ora abbiamo davanti a noi una conca ampia , caratterizzata da pareti in roccia fuori dall'ambito della palestra , ma alcune gia' meta di scalatori ed alpinisti esperti.
Infatti, volgendo lo sguardo verso l'alto e' impressionante ed incredibilmente fascinoso faraglione appuntito che si erge per decine di metri d'altezza, solitario e maestoso, centralmente alla valle che si incunea verso l'alto.
Or bene, una curva a gomito sulla destra, vi induce a salire lievemente di quota ed avrete a vista il secondo punto di ristoro con dell'acqua. Ma la vostra attenzione sara' di certo calamitata dall'apertura concava dell'intera vallata sottostante. Una miriade di alberi fittissimi , disposti come in un mosaico infinito che caratterizza una visuale panoramica assimilabile a certe cartoline di ambienti e radure polinesiane.
Sara' quindi tempo di reimmergersi nella boscaglia , intraprendendo il sentiero che conduce a Col di Dante.
La conformazione dello stesso, incastonato su un versante molto inclinato, non di rado su terreno ghiaioso,
rende il passo discontinuo ed attento, concentrato al punto tale da sembrarvi piu' lungo di quanto in effetti
non sia. Questa corsia boschiva, ripristinata appositamente in alcuni tratti, sara' tecnicamente la parte piu'intensa, sviluppata peraltro su un continuo altalenante saliscendi naturale, mai esposto ma non privo di insidie,pur modeste e superabili con una minima dose di attenzione e rispetto, sempre e comunque dovute ad ogni
montagna.Col di Dante arriva oltre la meta' del percorso ed e' un borgo di tre edifici, adibiti fino agli anni '60 sia ad unita' abitative sia al ricovero bestiame e come rimessa per la fienagione. Il luogo, oggi invaso dalle edere
selvatiche ed attorniato dalla vegetazione spontanea, era , sino alla meta' del secolo scorso, luogo prativo e soleggiato.
Il passaggio innanzi la casa principale e' a vista di un terrapieno sottostante, che dista circa dieci metri, ma non e' pericolosamente a picco, salvaguardato anche da radici e grossi rami di rovi, che hanno preso parziale possesso del vuoto.
Poche decine di metri di discesa conducono ad una comoda stradina silvo pastorale, adibita a passaggio per i boscaioli e per eventuali salvapassi ad uso antincendio boschivo.
Questa via si segue per un chilometro e mezzo e nell'ultimo tratto in discesa si trova sul cammino una proprieta'coltivata e ben tenuta, irta e pendente, sulla cui sommita' padroneggiano due tipiche "casere".
Il podere , nella sua parte agricola ed ortofrutticola e' recintato per bene, giacche' il luogo e' popolato di animali selvatici quali il cervo, il capriolo ed i cinghiali; tutte specie che, dall'alto o dal basso della recinzione, tendono a
penetrarvi, ingolosite dai rigogliosi prodotti d'una terra che solo in apparenza non gode di fertilita'.Si riparte con passo rapido, poiche' inizia proprio dopo la recinzione, un sentiero che si inoltra , discendendovi,internamente ad un bosco , sulla cui pista transitabile sono costruiti muretti a secco per il contenimento dei
terrapieni,formatisi attorno ad alberi di castagno piuttosto numerosi.
All'uscita si e' sorpresi da una forte luce che riapre lo sguardo alla panoramica sulla "val di Faladen".
Prima di scendere la strettissima via asfaltata, ci si puo' fermare ad ammirare il grande albero che domina il cortile delle case di cima. E' un "tasso" , cugino del pino, che produce bacche rosse , tanto colorate quanto velenose.
La dissestata discesa su manto d'asfalto irregolare , d'epoca ultra decennale, consente al camminatore il ricordo ed il
retrogusto della parte piu' selvaggia, poco prima attraversata in un misto con la sorpresa di cio' che pian piano si svela al suo sguardo mirante il basso. Giu' si vede ergersi la punta del campanile , in una tipica immagine che pare ricalcare
tipici grafiti su tela,usciti da libri di fiabe della montagna.
Parra' breve il momento dell'arrivo al sacro obelisco cristiano, ma l'impressione sara' menzoniera e molti saranno i
tratti e gli angoli che desteranno curiosita' , su questo tratto; non da ultima una inusuale coltivazione del fagiolo di Lamon.
Il borgo, allorche' raggiunto sara' ideale altare ed osservatorio dell'intera valle del Tegorzo, affacciandosi ad essa in posizione di netto dominio visivo, regalando un altro dei memorabili scorci di un luogo magico e fantasioso
a dispetto delle poche anime e del silenzio che lo popolano.
L'ultimo tratto condurra' dapprima all'ostello, caratterizzato da una ricostruita e visitabile trincea incastonata nel piccolo cortile che lo circonda e poi riprendera' la via di discesa principale che incrociera' il tratto inizialmente
percorso,ma ovviamente ripreso in senso opposto.
In breve, assecondando la corrente del Tegorzo, si sara' all'arrivo di un piccolo viaggio che certamente rimarra' incastonato nei migliori ricordi dei camminatori della natura dolce e selvaggia.



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REGOLAMENTO INTEGRALE 1° NORDIC INCANTATO:
NORDIC WALKING:
REGOLAMENTO COMPETIZIONI

Art.1
Regole Generali:

A) Viene definito "Nordic Walking Sprint", quella manifestazione di Nordic Walking, effettuata su percorsi con chilometraggio compreso tra km 7 e km 15, in cui il singolo partecipante concorre sulla base della velocita' massima sostenibile, effettuando un passo ed una tecnica stilisticamente adeguati e corretti. Tali percorsi dovranno essere tracciati in maniera tale da non superare la pendenza del 25% positivo e negativo, salvo casi eccezionali, che pero' in nessun modo contempleranno una percentuale di percorso superiore al 20%.
B) Nel caso di competizioni con chilometraggio inferiore a 7, prenderanno la denominazione di "Nordic Walking Super Sprint ".
C) Competizioni dai 15 ai 30 km prenderanno il nome di "Gran Fondo Nordic Walking".
D) Oltre i 30 km saranno denominate "Ultra Nordic Walking Race"

Art.2
Tecniche utilizzabili:

A) Nelle prove sprint sono accettate ed ammesse le tecniche Parallela (con la norma dei 3 passi) ed Alternata o Diagonale.
B) In nessun caso sara' consentito l'uso di variazioni delle sopracitate tecniche, escludendo quindi totalmente l'utilizzo di tecniche avanzate di qualsivoglia origine , sviluppo o specie.

Art.3
Stili e regole del passo:

A) In una prova Sprint il concorrente dovra' tenere un passo che obbligatoriamente consideri un piede costantemente in appoggio sul terreno, cosi' come esemplificato nelle manifestazioni di marcia agonistica.
B) Il concorrente in nessun caso potra' correre, nemmeno iun situazioni di discesa ripida, dove avra' l'obbligo di contenere il movimento , limitandosi ad un passo di marcia veloce.

Art.4
Bastoncini:

A) L'atleta dovra' essere provvisto obbligatoriamente di specifico bastoncino da Nordic Walking, al fine di poter sviluppare idoneamente passo e tecnica. Ove non sia possibile sara' cura dell'organizzazione, nei limiti, fornire a noleggio materiali regolamentari.
B) Qualora il concorrente per qualsivoglia motivo, decida di partecipare con bastoncini non regolamentari (tipo trekking ad esempio), esso sara' eventualmente escluso da premiazioni e classifiche.

Art.5
Requisiti di partecipazione:

A) Al singolo concorrente potra' essere richiesta, a discrezione dell'organizzazione, la certificazione scritta o autodichiarata, della partecipazione ad un corso base di nordic walking tenuto da istruttori di qualsiasi scuola o associazione abilitati all'insegnamento della tecnica.
B) Questa regola non e' obbligatoria se non in caso di veri e propri campionati che assegnino titoli di campionati sezionali, provinciali, regionali o nazionali riconosciuti da uno o piu' enti di promozione sportiva a cui facciano parte le scuole nazionali della disiplina .

Art.6
Giudici di gara:

A) Sara' competenza della singola organizzazione, predisporre lungo il percorso un numero minimo di giudici di gara, approntando postazioni fisse di controllo almeno ogni 3 km.
B) Il giudice di gara potra' essere scelto dall'organizzazione appurandone specifiche competenze preventivamente. sul percorso dovra' essere presente almeno un istruttore di Nordic Walking addetto al servizio di giuria, affiancato da altri istruttori e/o praticanti della disciplina delegati dagli istruttori stessi, sulla base di particolari attitudini e conoscenze specifiche e complete di tecniche e regolamenti.
C) Nel caso di manifestazioni che assegnino titoli ufficiali di carattere sezionale, provinciale, regionale o nazionale, se avvallati e/o riconosciuti da una o piu' federazioni, i giudici dovranno avere come qualifica minima lo status di istruttore base, ma nei limiti del possibile dovra' essere presente e presidenziare la giuria almeno un istruttore di grado superiore, maestro o master trainer.

Art.7
Ammonizioni e squalifiche:

A) I giudici saranno provvisti di apposita paletta per segnalare eventuali ammonizioni.
Al passagio dell'atleta colto in infrazione di tecnica o regolamento, il giudice sollevera' in maniera chiaramente visibile la paletta, indicando l'ammonizione ed esclamando il numero di pettorale che il concorrente dovra' aver apposto in maniera visibile, preferibilmente sul petto.
B) Il giudice appuntera' su foglio apposito le motivazioni dell'ammonizione, per eventuale successiva verifica.
C) Il singolo concorrente potra' subire nell'arco della gara un massimo di 2 amminizioni.
D) L'atleta che avra' subito 3 ammonizioni sara' automaticamente squalificato ed escluso dalle classifiche, ma potra' liberamente terminare la prova ed il percorso di gara.
E) La giuria, composta dai vari commissari di percorso, eleggera' un presidente che avra' la responsabilita' di comunicare le squalifiche anche a fine gara e sara' l'unico interlocutore abilitato a parlare con gli atleti.
Dato lo spirito della disciplina sara' adottato un metodo di valutazione severo ma di buon senso, tale da evitare e non consentire diattribe o proteste.
F) Il giudizio finale della direzione di gara sara' comunque insindacabile e non e' prevista la possibilita' di ricorsi di alcun tipo.

Art.8
Classifiche:

A) Le Prove Sprint avranno classifiche dette "generali", non essendo contemplate categorie di appartenenza nell'attuale status dei nordic walkers.
B) Le organizzazioni saranno tenute a premiare almeno i primi 3 uomini e le prime 3 donne, ma avranno facolta' di aggiungere altri tipi di premio , contemplanti tecnica o altro.

Art.9
Trail:

A) Tutte le manifestazioni a carattere escursionistico, improntate sul solo spirito del camminare in senso non agonistico e non competitivo prendono la denominazione di "Trail".
B) Le prove Trail saranno passeggiate non competitive preferibilmente seguite da istruttori, dedicate al semplice condividere spazi, percorsi, territori ed emozioni legate al camminare in tecnica camminata nordica.